Se fino a poco tempo fa si pensava che la digitalizzazione potesse colpire solo alcuni ambiti, ciò che è avvenuto nell’ultimo decennio ci ha fatto ricredere velocemente.
Tutti i settori hanno infatti subito una trasformazione notevole, velocizzata dalla pandemia, e la NFT art sono la dimostrazione più evidente di ciò.
Il mondo dell’arte si è quindi spostato anche nel digitale trovando il modo di garantire le stesse caratteristiche di unicità, originalità e proprietà degli elementi che vengono acquistati. Tutto è possibile grazie agli NFT, oggetti digitali che attraverso le stringhe binarie sono resi unici proprio come una qualsiasi altra opera d’arte venduta offline.
Ma cosa sono nello specifico gli NFT art e perché sono diventati così popolari?
NFT: cosa sono
Per definire gli NFT è necessario conoscere la differenza tra bene fungibile e non fungibile. Gli NFT sono infatti l’acronimo di non-fungible token, ovvero elementi non fungibili e che possono essere acquistati.
Un bene fungibile è qualcosa che può essere scambiato senza che si modifichi il suo valore. Un esempio pratico sono le banconote. Queste hanno un numero seriale che apparentemente le identifica come uniche, eppure se scambiamo una banconota da 10€ con una dello stesso taglio possediamo sempre lo stesso valore. Lo stesso ragionamento avviene se cambiamo la banconota con due da 5€: avremo due elementi, ma il valore è sempre uguale.
Se invece acquistiamo un qualsiasi bene, come ad esempio un’opera d’arte per restare in tema, abbiamo acquistato qualcosa il cui valore potrà variare nel tempo. Non solo, perché con l’opera abbiamo acquisito anche la sua originalità e unicità. Questo è quindi un bene non fungibile, proprio come gli NFT.
NFT Art: cos’è
La NFT Art è definita come il nuovo modo di vedere l’arte. Sono diversi gli artisti che realizzano opere digitali, che si tratti di immagini originali, video, audio, testi o GIF. Attraverso le caratteristiche degli NFT queste assumono un valore pari ad una qualsiasi opera materiale.
Sono infatti diverse le opere che sono state vendute attraverso questa modalità, l’esempio più pratico è l’opera “Everydays: the First 5000 Days” dell’artista digitale Mike Winkelmann, conosciuto al pubblico con il nome di Bleeple. Per più di tredici anni ha realizzato ogni giorno delle opere digitali per poi scegliere di raccoglierle in un unico elemento, che è stato venduto alla cifra di 69.346.250$ ed è entrato nella storia come la prima opera d’arte interamente digitale mai offerta da Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo.
Successivamente ci sono state le vendite dei Cryptopunks di Larva Labs (in foto ad inizio articolo) per $17 milioni e delle opere di FEWOCiOUS per $2,16 milioni.
Anche il celebre artista spagnolo Edgar Plans ha lanciato una collezione di opere digitali. Gli NFT di Edgar Plans prendono il nome di Lil Heroes e sono incentrati sui personaggi con le orecchie di topo, raffigurati spesso nelle sue opere.
Ma chi ha acquistato ne detiene la piena proprietà? La risposta è affermativa in quanto gli NFT sono certificati di autenticità digitale, dei codici unici e che non possono essere modificati. Sono scritti per sempre all’interno di una rete accessibile a chiunque. Questo rende gli NFT di arte delle vere e proprie opere da collezione o di investimento, alla pari delle altre opere d’arte.
Gli appassionati di arte e di digitale hanno infatti trovato in questa nuova forma un modo per coniugare le due passioni acquistando e rivendendo attraverso i canali digitali delle opere che possono assumere valori diversi a seconda del pensiero comune, proprio come accade con le opere materiali.